Un sistema antincendio efficace, soprattutto se progettato per gli ambienti lavorativi, deve rispondere a diverse esigenze, tre su tutte:
Per questo motivo, i dispositivi di rilevazione e quelli di estinzione devono essere affidabili e, soprattutto, devono funzionare perfettamente nel momento in cui sono chiamati a svolgere il loro lavoro. Eventualità che – fortunatamente – potrebbe verificarsi dopo lunghi periodi di inattività.
In linea di massima un sistema antincendio è composto da attrezzature, impianti di rilevazione fumi, calore e gas e impianti di spegnimento.
L’acqua è l’agente estinguente più diffuso, ma non è il solo, e gli impianti si distinguono in tre tipologie:
Gli impianti semifissi sono composti da una parte fissa, ovvero tubazioni e dispositivi di erogazione dell’agente antincendio e da una parte mobile, costituita da idranti o autopompe.
Gli impianti fissi, invece, sono collegati direttamente alla rete antincendio e possono essere azionati in modo automatico o manuale.
I sistemi speciali, invece, sono completamente indipendenti dall’esterno, sia per l’agente estinguente/raffreddante (che può essere gas, nebbia d’acqua o aerosol condensato), sia per l’energia necessaria ad erogarlo.
In tutti i casi, una corretta manutenzione risulta fondamentale e necessaria a mantenere in sicurezza ogni parte dell’impianto antincendio. Per raggiungere quest’obiettivo, è fondamentale ricorrere a una pianificazione periodica e alla messa in opera di una serie di importanti misure preventive, in grado di contrastare e circoscrivere possibili pericoli, impedirne la propagazione e facilitare l’eventuale pronto intervento di addetti alla sicurezza e vigili del fuoco.
La manutenzione degli impianti antincendio è obbligatoria per legge e, in caso di non adempimento nei luoghi di lavoro, è previsto l’arresto da 3 a 6 mesi o una multa da 2.000 fino a 10.000 euro. Per non incorrere in queste sanzioni, è bene affidarsi a imprese specializzate, in grado di analizzare le singole necessità e consigliare i sistemi e i servizi più adatti, in conformità con le norme vigenti per proteggere persone, spazi e attività.
La manutenzione deve riguardare ogni presidio antincendio, ovvero ogni attrezzatura e componente adibito alla sicurezza, da quelli cosiddetti “attivi”, che comprendono tutto il materiale pompieristico, fino alla protezione passiva – come, per esempio, la scelta di materiali ignifughi nella progettazione degli edifici.
Della categoria relativa al materiale pompieristico, per elencarne qualcuno, fanno parte:
Per ciascuno degli elementi sopraelencati, tecnici specializzati prenderanno in carico la calendarizzazione degli interventi di manutenzione periodica, che assicurino la corretta funzionalità nel tempo, sia per la parte di rilevazione che per la parte di spegnimento. Altrettanto importante è la verifica di congruità dell’installazione rispetto al locale da proteggere.
La normativa prevede inoltre, che, in base alle norme tecniche di ogni singolo presidio, venga compilato e aggiornato un Registro dei controlli antincendio, a disposizione delle autorità competenti in caso di controlli.
Perché la manutenzione sia svolta in modo corretto, è necessario prestare attenzione a ogni minima modifica ambientale e del livello del rischio, così come all’evoluzione dei materiali o all’aggiornamento di norme di legge o tecniche. Questo, in alcuni casi, potrebbe richiedere il rifacimento dell’intero progetto: ecco perché è fondamentale affidarsi ad aziende specializzate, in grado di garantire che la manutenzione venga effettuata a regola d’arte e a norma di legge.