Gli impianti antincendio sono un pilastro della strategia di sicurezza di ogni azienda. Per garantirne l’efficacia nel tempo, è essenziale mantenerli in condizioni operative ottimali attraverso controlli regolari e interventi pianificati, da cui l’importanza della manutenzione impianti antincendio, un’attività indispensabile per tutelare persone e beni.
La complessità del tema deriva dal fatto che un impianto antincendio non è un singolo dispositivo, bensì un sistema articolato e interconnesso composto da numerose componenti, ciascuna con funzioni dedicate e un ruolo ben preciso nel quadro complessivo. Qualche esempio:
Ognuno di questi elementi richiede manutenzione, ma soprattutto una gestione ad hoc sia in termini di procedura tecnica - controlli, prove funzionali, sostituzioni - sia dal punto di vista documentale - registro degli interventi, tracciabilità delle ispezioni - senza contare le diverse frequenze previste dalle norme nazionali.
La normativa in materia di manutenzione antincendio è ampia e articolata. Un punto di partenza normativo è il D.Lgs. 81/08, che all’articolo 46 impone l’adozione di “metodi di controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzature antincendio”, con l’obiettivo di garantirne il corretto funzionamento nel tempo.
A questo si affiancano ulteriori riferimenti normativi specifici, a cominciare dal Codice di Prevenzione Incendi (D.M. 3 agosto 2015), che intende fornire un testo unico, organico e sistematico per la progettazione della sicurezza antincendio, superando la frammentarietà delle vecchie regole tecniche. Per quanto riguarda nello specifico la manutenzione, un testo di grande rilievo è il D.M. 1° settembre 2021 (noto come Decreto Controlli), che riporta i “Criteri generali per il controllo e la manutenzione degli impianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio”.
Questo decreto stabilisce, tra l’altro, che il datore di lavoro deve “predisporre un registro dei controlli dove siano annotati i controlli periodici e gli interventi di manutenzione su impianti, attrezzature ed altri sistemi di sicurezza antincendio, secondo le cadenze temporali indicate da disposizioni, norme e specifiche tecniche pertinenti, nazionali o internazionali, nonché dal manuale d’uso e manutenzione”.
Ciò implica che ogni apparecchiatura antincendio ha la propria tempistica e i propri protocolli di manutenzione, che devono essere eseguiti da tecnici qualificati e documentati in modo tracciabile.
Lo stesso decreto richiama esplicitamente le norme tecniche di riferimento per le principali categorie di dispositivi, tra cui:
Queste norme definiscono in dettaglio le attività manutentive da svolgere, le modalità di verifica funzionale e le figure abilitate a eseguirle, costituendo un riferimento imprescindibile per la conformità.
A titolo d’esempio, per gli estintori entra in gioco la norma UNI 9994-1, che definisce un processo strutturato articolato in diverse fasi. Si parte con la presa in carico e il controllo iniziale, cui seguono la sorveglianza visiva da parte del personale interno e i controlli periodici effettuati da tecnici qualificati. A intervalli prestabiliti si eseguono la revisione programmata, con interventi più approfonditi, e il collaudo per verificare la tenuta e la sicurezza del serbatoio.
Per essere conformi alla normativa non basta svolgere gli interventi, ma bisogna gestirli in modo coordinato, documentato, efficiente e, ovviamente, dimostrabile. La compliance non è quindi un tema puramente tecnico ma anche organizzativo.
La base della conformità è un piano manutentivo completo, che parta dalla mappatura delle attrezzature presenti, individui le norme tecniche di riferimento e pianifichi gli interventi secondo le scadenze previste. Ogni attività va documentata, con aggiornamento puntuale del registro dei controlli e conservazione dei verbali tecnici.
Anche se la responsabilità ultima resta in capo al datore di lavoro, la gestione concreta può coinvolgere più figure - RSPP (Responsabile del servizio di prevenzione e protezione), facility manager, tecnici interni - il cui coordinamento è essenziale per garantire continuità e sorveglianza tra un controllo e l’altro.
Quando gli impianti sono molti, distribuiti su più sedi e soggetti a normative differenti, gestire tutto internamente può diventare un rompicapo. È anche per questo che le aziende possono affidarsi a partner esterni che si fanno carico, in modo integrato e coordinato, dell’intero processo, dalla pianificazione degli interventi alla loro esecuzione, fino alla gestione della documentazione. Lavorare con un interlocutore unico e competente significa avere una regia tecnica chiara, capace di garantire interventi eseguiti da tecnici abilitati, e un archivio documentale pronto per ogni verifica.
In un contesto normativo così articolato, la tecnologia può essere un alleato fondamentale per tenere tutto sotto controllo, in particolare scadenze, documenti e interventi.
Le soluzioni digitali permettono di automatizzare i flussi, semplificare la tracciabilità e avere sempre una visione chiara dello stato degli impianti e delle attività svolte, con tanto di pianificazioni, registri, notifiche e verbali.
Non solo: dove i sistemi lo consentono, è possibile attivare la manutenzione predittiva, che sfrutta i dati raccolti da sensori e dispositivi degli impianti per anticipare criticità prima che diventino problemi reali. In questo modo, la manutenzione si trasforma da obbligo periodico a leva di efficienza e sicurezza continua.