I servizi di igiene ambientale negli uffici, negli immobili commerciali e negli stabilimenti industriali oggi hanno acquisito un’importanza verosimilmente mai avuta in passato. La crisi pandemica, infatti, ha assegnato a questa tipologia di attività, che rientra fra quelle tipiche nell’ambito del Facility Management, una centralità legata alla normativa in materia di contrasto alla diffusione del virus. Nel cosiddetto “new normal” che ci attende, e in cui di fatto privati e aziende già stanno cominciando a muovere i primi passi, è presumibile che non ci saranno deroghe ai requisiti di sanificazione previsti attualmente dal legislatore. Questo significa che, al di là dei possibili cambiamenti normativi che potrebbero essere varati in futuro, la soglia di attenzione al tema dei servizi di igiene ambientale rimarrà sempre alta. In altri termini, le aziende dovranno adempiere a quanto richiesto per legge, adottando nel contempo criteri di efficienza che non pregiudichino il normale svolgimento dell’operatività interna.
Per quanto riguarda la conformità ai provvedimenti sui servizi di igiene ambientale, il new normal non dovrebbe stravolgere l’attuale quadro di riferimento. Le imprese incaricate di offrire servizi di igiene ambientale saranno le stesse attualmente disciplinate tramite la Legge 82/94 e il DM 274/97. I due provvedimenti stabiliscono, infatti, sia le modalità attraverso cui bisogna provvedere ai servizi di pulizia, disinfezione, disinfestazione, derattizzazione e sanificazione, sia le caratteristiche che devono possedere i soggetti giuridici ai quali le organizzazioni affidano in outsourcing la cura di queste attività. I DCMP del 2020 e le circolari del Ministero della Salute hanno confermato nella sostanza quanto disciplinato in precedenza, specificando semmai i metodi e i prodotti da utilizzare per abbattere il rischio di contagio. Il che porta a ritenere che anche nel new normal vigeranno le medesime regole, se è vero che, anche dopo l’arrivo del vaccino, bisognerà comunque convivere con la possibile insorgenza di altre epidemie.
Per quanto sopra si andrà incontro ad una profonda rivisitazione dei capitolati prestazionali che dovranno recepire le nuove disposizioni in materia di sanificazione degli spazi e doppi passaggi nei servizi igienici o dopo che viene utilizzata una meeting room ad esempio. Oltre all’aspetto tecnico dell’attività la sfida è quella di regolare in maniera flessibile il servizio di pulizia, infatti nel “new normal” avremo livelli di occupazione degli spazi non più costanti ma variabili e di conseguenza anche il servizio dovrà adattarsi alla nuova modalità di utilizzo degli spazi.
Nella scelta dell’azienda che si dovrà occupare dei servizi di igiene ambientale, la verifica della sussistenza dei requisiti sanciti dal legislatore rappresenta la base di partenza, ma non garantisce la qualità dell’offerta. Le organizzazioni devono svolgere una selezione che tenga conto anche delle certificazioni che può vantare l’impresa a cui esternalizzare i servizi di igiene degli spazi di lavoro. In particolare, l’adesione alla norma internazionale ISO 14001 consente di avere la certezza che siano assicurati i più elevati standard di qualità nel sistema di gestione ambientale. Le aziende certificate ISO 14001 utilizzano prodotti e strumenti che tutelano persone e ambiente, oltre ad adottare protocolli che non solo rispettano la compliance normativa, ma hanno anche l’obiettivo di ridurre gli sprechi e di conferire assoluta trasparenza al servizio. Quest’ultimo aspetto, oggi, può essere facilitato grazie a una tracciabilità evoluta degli interventi di sanificazione, peculiarità che nel new normal dovrà essere considerata imprescindibile.
La rilevanza della tracciabilità dei servizi di igiene ambientale dipende dal fatto che tali attività non si possono isolare dal contesto in cui vengono erogati. Nel new normal è assai probabile che le misure attuali, seppure in forma attenuata, rimarranno una prassi, appunto, normale di accesso negli uffici e di condivisione degli spazi di lavoro. Perciò, il controllo degli ingressi e la verifica delle percentuali di occupancy negli edifici aziendali saranno parte integrante di un monitoraggio costante a cui anche i servizi di igiene ambientale non potranno derogare. Il personale preposto a svolgere attività di pulizia dovrà necessariamente essere munito di sistemi elettronici con cui gestire l’entrata e l’uscita, mentre per ogni intervento dovrà essere fornita un’evidenza non soltanto empirica. Occorrerà, in altri termini, che l’impresa a cui sono assegnati i servizi di igiene ambientale disponga di strumenti digitali idonei per adeguarsi ai processi di monitoraggio e controllo in vigore nell’organizzazione ospitante. In assenza di tali strumenti, il possesso dei requisiti di legge non sarà sufficiente a farla operare nel new normal.