Oggi è piuttosto diffusa, quando si parla di igiene ambientale, la tendenza di molte aziende a dedicare uno spazio sempre maggiore alla cultura green. Il processo di “greening”, tuttavia, serve veramente alle aziende, oppure è soltanto un bell’orpello di cui fregiarsi?
Cos'è l'igiene ambientale
L’igiene ambientale è, in generale, la disciplina che analizza le modalità in cui i processi fisici, chimici e biologici impattino sulla vita umana: al suo interno sono comprese la valutazione e il controllo dei fattori ambientali che possono potenzialmente influenzare la salute, allo scopo di prevenire le malattie e contribuire alla creazione di ambienti favorevoli al benessere fisico dell’uomo. Il suo obiettivo principale è quindi la tutela della salute negli ambienti di vita, con attenzione ai vari contesti lavorativi e non lavorativi.
Quali sono i livelli di igiene ambientale
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, si distinguono 4 livelli di azione sull’igiene ambientale.
- Pulizia. Questo è il processo con cui un deposito indesiderato viene staccato da un substrato o dall’interno di un sostrato e portato in soluzione o dispersione. Viene portata a termine con prodotti detergenti/igienizzanti per ambiente che rimuovono lo sporco mediante azione meccanica o fisica.
- Sanificazione. Viene definita come l’insieme di procedimenti e operazioni che rendono sani gli ambienti attraverso l’attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione oppure mediante il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima, per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione così come l’illuminazione e il rumore.
- Disinfezione. È l’insieme dei procedimenti e operazioni che abbattono la carica microbica di un ambiente, superficie o strumento. La disinfezione viene portata a termine con prodotti disinfettanti efficaci - come dichiarato in etichetta - nei confronti dei diversi microrganismi, come i virus.
- Detersione. Comprende la rimozione dello sporco e dei microrganismi lì presenti, con conseguente riduzione della carica microbica o bioburden: si basa sulla combinazione di più fattori, ovvero azione meccanica (sfregamento), azione chimica (detergente), temperatura e durata dell’intervento.
A cosa serve l'igiene ambientale
L’aspetto ambientale assume una certa rilevanza per le aziende che ne posseggono realmente le credenziali, dalle abitudini alle certificazioni. E apparire sul mercato con determinate caratteristiche può influenzare la scelta dei clienti: un concetto che vale nel B2B così come nel B2C.
Andare oltre la conformità di legge, producendo considerevoli sforzi per perseguire il mercato “green”, sembra essere dunque un valore aggiunto, per il quale si arriva a investire risorse importanti: si avviano così vere e proprie campagne di marketing e di comunicazione e si investono cifre anche considerevoli per certificare i propri sistemi di gestione dell’igiene ambientale.
Il concetto di sostenibilità aziendale per questa ragione cresce di pari passo con la crescita e il successo di un’impresa e non soltanto per riscontri giuridici, etici o morali. Oggi sono proprio le aziende a dimostrare la consapevolezza che esiste un legame crescente tra le green practices e il successo: si tratta, in tutto e per tutto, di un vero e proprio modello di business.
Che cos’è il greening aziendale e come coinvolge l’igiene ambientale
Il “greening” aziendale è un processo che non riguarda soltanto l’igiene ambientale e chi si occupa di igienizzazioni e pulizie, per quanto sia un argomento incluso al suo interno, ma interessa una più ampia gamma di contenuti legati ad un sistema di gestione ambientale che si definisce Environmental Management System (EMS).
EMS e igiene ambientale
L’EMS è lo strumento con cui le imprese si fanno carico del modo in cui la propria organizzazione interna legata al “green” agisce sul contesto esterno: in sostanza la somma di processi, strumenti, buone prassi, ma anche programmi, sforzi e politiche che vengono applicati. Sono certamente diversi da azienda ad azienda e possono essere sia formali sia informali, ma anche più o meno accreditati e più o meno assoggettati a standard specifici, definiti all’interno e all’esterno dell’azienda. Affinché un’azienda possa fregiarsi di essere realmente green, deve - in qualche forma - aver adottato un EMS al suo interno.
Nel corso dell’ultimo decennio la società ha prodotto una forte domanda green, in virtù dell’altrettanto forte risonanza che ha acquisito la tematica, sia essa legata a prodotti oppure a servizi ecocompatibili, sostenibili, più salutari, che rispettino l’ambiente, e che nulla cedano in termini di contropartita prezzo-qualità. E così i clienti hanno per varie ragioni iniziato, nel tempo, sempre più a interessarsi alle politiche green, riconoscendo quindi ad esse l’importanza che possiede.
I rischi dell'igiene ambientale
I vantaggi nell’essere un’azienda green non eliminano tuttavia qualche rischio. Come avviene nella trasformazione digitale, anche la trasformazione green nasconde qualche insidia, ad esempio celata nel fatto che tutte le parti dell’azienda siano in grado accettare al meglio le nuove prassi.
Se da un lato il cambiamento green crea una certa motivazione, dall’altra può anche generare una certa frustrazione nei confronti di nuove azioni o di nuove metodologie di lavoro: un cambio di gestione nella cura dell’igiene aziendale ne è un esempio.
Dipendenti e igiene ambientale
Nel processo di greening, la mancata gestione dei processi interni all’azienda può così creare dei conflitti. La chiave per ridurli al minimo e coinvolgere i dipendenti è quella di fornire informazioni accurate sulla mansione da svolgere, offrendo loro anche la possibilità di guidare il cambiamento. Così il personale può percepire una maggiore partecipazione. Come spiega Gil Friend nel suo libro “The Truth about green business”, Paperback 2009: “Una transizione green vera e propria significa trovare un modello mentale condiviso”.
Gestire il greening non significa dunque avere a che fare con un processo lineare e unidimensionale, ma piuttosto irregolare, che richiede il coinvolgimento, e una certa propensione, anche del management, di cambiare l’approccio strategico interno all’azienda.
Perché scegliere il servizio di igiene ambientale di Nazca
Nel contesto appena descritto operano moltissime imprese che fanno dell’igiene ambientale un vero e proprio modello di business. Per queste imprese, raggiungere e mantenere un’offerta di alto livello legata ad elevati standard di pulizia e igienizzazione è molto più di una mission interna: diventa l’obiettivo a cui tendere.
Dalle pulizie quotidiane e periodiche per mantenere l’ordine e l’igiene di base, sino alle pulizie d’emergenza e alle pulizie straordinarie per interventi accurati e specifici, Nazca offre un ampio e variegato ventaglio di servizi di igiene ambientale. Forte, in particolare, della certificazione ISO 14001 (sistema di gestione ambientale), Nazca garantisce l’utilizzo di prodotti e strumenti che rispettino le persone e l’ambiente, adottando protocolli operativi che seguano gli standard e formando continuamente il proprio personale. Questo consente di garantire elevati livelli di pulizia che vanno a impattare sulla salute del cliente, nonché sul mantenimento funzionale dei suoi locali, contribuendo a prevenire il loro deterioramento.
L’obiettivo di una gestione ambientale green ottimale è fare in modo di rispettare tutti gli standard e le normative sanitarie, ambientali e civili. E per farlo al meglio, Nazca si è specializzata in un’offerta creata a misura per ogni singolo cliente, personalizzata. Un’offerta integrata e completa che garantisce l’igiene ambientale e opera sulla base di certificazioni e documentazioni chiare e verificabili, in modo che i prodotti utilizzati siano sempre riconducibili a un’alta qualità.