Categorie: Real Estate

In ufficio “anche l’occhio vuole la sua parte”: ecco il principio di fondo dell’Office Staging, la disciplina che si occupa di rendere più accoglienti i luoghi di lavoro. L’approccio, che si concretizza in interventi di consulenza di immagine immobiliare, oggi si estende a tutte le tipologie di ambiente professionale: dagli uffici agli spazi di coworking, agli Studi, agli ambulatori medici e veterinari, e alle residenze assistenziali. Si tratta, in pratica, del trasferimento al mondo lavorativo dei principi già ampiamente collaudati con l’Home Staging residenziale - dedicato, appunto, all’allestimento per le abitazioni.

L'Office Staging, tuttavia, non nasce con il solo obiettivo di soddisfare le esigenze estetiche e funzionali di chi vuole lavorare in un luogo piacevole, accogliendo i clienti in un ambiente confortevole. Si tratta piuttosto di un intervento che ha anche la finalità di ridurre i tempi di un’eventuale trattativa, attraendo potenziali acquirenti o affittuari in caso di vendita o locazione dell’ufficio.

 

Office Staging: la novità del mondo PropTech

Il principio chiave che guida questa nuova disciplina del mondo PropTech ha un’anima quasi filosofica: tutto dev’essere studiato nei minimi dettagli per rendere la postazione di lavoro unica e riconoscibile, a piena misura del suo “occupante”. Nella pratica, dunque, l’Office Staging consiste in piccoli interventi e integrazioni, pochi competenti tocchi di ricollocazione e riorganizzazione, che mirano a ottimizzare l’esistente e a garantire i migliori risultati con il minor investimento.

Da cosa nasce, però, l’esigenza di ridisegnare i luoghi di lavoro sulla scia dei canoni dell’Home Staging? Partiamo da un dato di fatto, che riguarda tutti noi: non tutti gli ambienti immobiliari rispondono al nostro gusto e alla nostra sensibilità. In alcuni ci sentiamo a nostro agio, in altri non proviamo sensazioni positive. Spesso è difficile spiegarne le ragioni. Se, poi, la negatività è scatenata dal luogo di lavoro, le conseguenze in termini di produttività e livello di engagement possono rivelarsi pesanti: ognuno di noi trascorre infatti dal 30% al 50% della propria giornata nel contesto professionale, quindi è ovvio che operare in un ambiente piacevole può realmente fare la differenza.

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Ecco dunque che, in questo gioco di sensazioni, si inserisce il design emozionale dell’Office Staging, con la sua capacità di rendere gli ambienti lavorativi piacevoli allo spirito e all’occhio.

 

Una novità culturale nel panorama PropTech

L’approccio dell’Office Staging, all’interno del panorama PropTech, rappresenta una novità soprattutto in termini di approccio. Per riuscire a ottenere il risultato migliore, agendo sulle corde più profonde dell’emotività del lavoratore, psicologia e architettura collaborano mettendosi a piena disposizione del cliente.

In genere, si parte da un’intervista a 360 gradi, dalla quale emergono gli spunti essenziali per progettare gli ambienti in armonia con i gusti e le esigenze del cliente stesso e dei dipendenti. In particolare, quando si ha la possibilità di applicare questo approccio già in fase di concept, si ha la possibilità di analizzare il business plan degli spazi nella sua interezza (ricavo del rent del mq, costo del fit-out degli spazi, ricavo per altri servizi analizzati in un budget pluirennale e valutati per l’interdipendenza dei vari parametri).

Nel mondo delle progettualità immobiliari a scopo professionale, un simile modus operandi rappresenta un grande passo avanti rispetto al passato.

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I vantaggi dell’Office Staging

Sappiamo - e ce lo dice la psicologia architettonica da anni - che le influenze dell’ambiente sul benessere e sulle prestazioni professionali possono essere anche particolarmente intense. Non a caso, come negli Stati Uniti, è pratica diffusissima quella dell’Homing from work, l’adattamento personalizzato dell’ufficio, con scrivanie decorate con foto, oggettini e piante verdi. Un modo per “sentirsi a casa”, incrementando così il senso di appartenenza al luogo.

In quanto declinazione per il mondo degli uffici dell’Home Staging, l’Office Staging supera questo concetto: da un lato eredita l’approccio della “casa attrattiva”, ma dall’altro va integrato con le specifiche esigenze di funzionalità e conoscenza dell’attività specifiche del mondo office. Il posto di lavoro deve dunque avere una sua personalità, deve dare senso di vicinanza emotiva.

È risaputo, per esempio, che materiali duri e freddi condizionano negativamente le riunioni. Anche la disposizione delle sedie intorno al tavolo di discussione può avere effetti sull’esito di un incontro: due fronti opposti facilitano lo scontro, mentre un capotavola sottintende una posizione di superiorità rispetto agli altri. Anche la disposizione degli oggetti in una stanza può essere determinante in questo senso.

Oggi esiste uno stretto legame tra spazi di lavoro, organizzazione e strategia aziendale. Progettare un ambiente che rispetti l’identità visiva dell’impresa, rafforzandone la cultura e consentendo ai suoi dipendenti di essere efficaci, produttivi e collaborativi, diventa quindi sempre più importante.

 

I benefici “commerciali” dell’Office Staging

Ci sono due modi di analizzare il risparmio offerto dall’Office Staging: lato utilizzatore, deve verificarsi un incremento di produttività dovuto al maggior benessere complessivo dei propri collaboratori (a fronte di un costo al metro quadro competitivo); lato proprietà, il risparmio è invece legato alla maggior vendibilità degli spazi e a valori migliori rispetto ad ambienti non “lavorati”.

Alla luce di questo, l’Office Staging sta assumendo sempre più importanza per finalità commerciali. Utilizzare le strategie di valorizzazione degli ambienti proprie dell’Home Staging aiuta, infatti, a finalizzare un maggior numero di contratti di vendita in tempi rapidi. Stando al parere degli esperti, presentare spazi già arredati faciliterebbe infatti molto le vendite: per gli acquirenti si rivela più appetibile uno spazio che permette di immaginare l’attività che si andrà a svolgere, piuttosto che un contesto vuoto da costruire.

 

I passaggi chiave dell’Office Staging

Per ottimizzare i propri locali, è essenziale eseguire una programmazione e una pianificazione dello spazio a monte, con l’aiuto di alcuni punti fondamentali:

  • Analisi delle esigenze, partendo dall’identità aziendale per arrivare alle indicazioni in termini di forza lavoro, organizzazione, spazi, servizi per i dipendenti e accoglienza dei visitatori.
  • Individuazione delle abitudini lavorative e delle esigenze funzionali dei dipendenti, per migliorare benessere e produttività.
  • Attribuzione ad ogni luogo di una propria identità, per dare a dipendenti e visitatori la sensazione di maggior confidenza possibile con l’ambiente.
  • Allestimento con arredamento ad hoc.

La reception, per esempio, può includere tavoli ampi e accoglienti per creare spazi di coworking, mentre la caffetteria aziendale può essere ridisegnata per guadagnare dei posti a sedere o diventare uno spazio collaborativo ben attrezzato. Non solo: portare l’esterno all’interno degli uffici, cercando la luce naturale e la freschezza delle piante, può avere effetti benefici sul benessere dei dipendenti.

Se teniamo presente anche l’importanza della gestione delle sedi e dei servizi relativi (dalla pulizia alla sicurezza, passando per la manutenzione) che possono consentire a manager e dipendenti di svolgere il proprio lavoro in una sede efficiente e adatta alle proprie esigenze, ecco che in questo quadro si fa cruciale il ruolo del Facility Manager, con tutto il suo bagaglio di competenze PropTech. Il supporto di un consulente qualificato, sia per i tenant, sia per le proprietà, consente di offrire modelli di servizi nei quali si ottimizzano le sinergie fra le varie attività. In condivisione con il cliente, infatti, è possibile progettare e poi implementare nuove modalità di uffici ibridi dove lo spazio, i servizi e la tecnologia formano un unico pacchetto di offerta.

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