Categorie: Facility Management servizi generali

L’audit energetico per le aziende, o diagnosi energetica, consiste nella raccolta di dati tecnici ed economici e la loro successiva analisi finalizzata al miglioramento e all'efficientamento di un edificio o un’impresa, di un impianto industriale o di un’attività. In Italia è diventata obbligatoria per grandi imprese e imprese energivore con il D.Lgsl. 141/2016, che ha modificato il decreto legislativo 102/2014, attuazione della direttiva 2012 /27/UE sull’efficienza energetica, che definisce l’audit energetico “una procedura sistematica finalizzata a ottenere un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un impianto industriale o commerciale o di servizi pubblici o privati, a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e a riferire in merito ai risultati”.

Il 14/07/2020 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.Lgs. 73/2020, che integra e modifica quanto precedentemente disposto dal D.Lgs. 102/2014 in materia di efficienza energetica. Sulla base di questo decreto, viene introdotto l’obbligo per tutte le aziende energivore, indipendentemente dalla loro dimensione, di attivare almeno un intervento di efficienza energetica nell’intervallo di tempo di 4 anni che intercorre tra un audit energetico obbligatorio e l’altro.

 

Audit energetico per le aziende: quale ruolo gioca in un’impresa 

La diagnosi energetica in azienda è una valutazione accurata, documentata e periodica sull’efficienza di un qualsiasi sistema legato al risparmio energetico. Ha il compito di valutare come l’energia viene utilizzata e, se vengono rilevati sprechi, suggerire quali possono essere gli interventi per correggerli. Questo si traduce in un piano energetico che consideri sia la fattibilità tecnica sia quella economica delle eventuali azioni proposte.

L’audit energetico per le aziende può essere realizzato da professionisti che conoscano il funzionamento degli impianti e i bilanci di energia. I soggetti autorizzati sono stabiliti dal Decreto Legislativo 102 del 4 luglio 2014: si tratta di E.S.Co. (Energy Service Company), EGE (Esperti in Gestione dell’Energia) certificati secondo la Uni Cei 11339 da parte di organismi accreditati, e Auditor energetici (Ae) certificati secondo la norma tecnica Uni Cei En 162475:2015. La loro azione si concretizza con una diagnosi energetica degli edifici tramite un’analisi dei parametri relativi ai consumi specifici e una valutazione tecnico-economica dei flussi di energia.

 

Come funziona l’audit energetico per le aziende? 

I soggetti autorizzati a effettuare l’audit energetico in azienda effettuano dei precisi step per giungere al risultato finale.

Il primo è un sopralluogo e verifica dei dati di consumo energetico dell’azienda, attraverso la valutazione degli strumenti di misurazione, la mappatura delle aree, la stima dei processi e delle attività di raccolta dati. I consumi vengono analizzati e ripartiti per centri di costo, linee produttive o impianti, vengono misurati tramite indicatori energetici e vengono individuate le possibili aree di miglioramento.

Viene quindi elaborato e steso un report, che l’incaricato dovrà caricare sul portale dell’Enea, con risultati e proposte per interventi migliorativi completati dalle stime sul risparmio energetico ottenibile e dalla

fattibilità economica. Al termine dell’audit, infine, bisogna verificare che tutti gli interventi siano stati eseguiti, quindi ci sarà un periodo di monitoraggio che ne verifichi l’efficacia. Qualora qualcosa non fosse andato per il verso giusto, verranno applicati correttivi e nuove implementazioni.

 

Quali sono le aziende obbligate a fare l’audit energetico

Secondo le norme, si tratta innanzitutto delle imprese che occupano più di 250 persone, con un fatturato annuo maggiore di 50 milioni di euro o con un bilancio annuo maggiore di 43 milioni di euro; poi tocca alle imprese energivore. Fino al 2018 era energivora un’azienda con consumo maggiore o uguale a 2,4 GWh con un rapporto tra costo effettivo dell’energia utilizzata e fatturato uguale o superiore al 3%; dopo l’introduzione del Decreto del 21/12/2017, il consumo deve essere maggiore o uguale a 1 GWh (1.000.000 di KW/h). Piccole e medie imprese non sono obbligate, ma possono decidere di fare un audit energetico su base volontaria.

 

I benefici dell’audit energetico per le aziende 

Al di là degli obblighi di legge e delle sanzioni per l’inadempimento (ammenda tra i 4.000 e i 40.000 euro oppure tra i 2.000 e i 20.000 euro nel caso di diagnosi incomplete o non conformi alle prescrizioni), l’audit energetico è un’importante e concreta occasione che consente all’azienda di risparmiare, migliorando i processi di gestione dell’energia con ricadute positive anche sul proprio brand, e creando le condizioni per accedere a incentivi fiscali nazionali ed europei.

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