L’intelligenza artificiale nel real estate è un alleato chiave per la crescita delle imprese del comparto, in evoluzione continua nelle sue diverse articolazioni e sfaccettature. L’AI è infatti in grado di generare, secondo le ultime analisi McKinsey, tra i 110 e i 180 miliardi di dollari di valore per il settore immobiliare, grazie ai benefici che permette di ottenere in termini di razionalizzazione e agilità.
Il mercato immobiliare italiano, in linea con le tendenze europee, è caratterizzato da notevoli fluttuazioni. Superati ormai gli effetti della pandemia, oggi le principali criticità derivano soprattutto da tassi di interesse e costi di costruzione elevati, così come da tensioni a livello geopolitico e dall’inflazione che incide sul potere di spesa. Incertezze, dunque, che colpiscono in particolare quei segmenti attraversati da profonde trasformazioni, a partire dal mondo retail, e da costi di costruzione ancora ai massimi storici.
Nonostante il settore residenziale rappresenti il segmento principale del mercato immobiliare italiano, con un tasso di proprietà oltre il 70%, superiore a qualunque Paese europeo, secondo Statista il mercato del real estate commerciale italiano si colloca in terza posizione fra i Paesi UE nel periodo 2019-2023, con un volume che si aggira attorno ai 900 miliardi di euro, dopo Germania e Francia.
In questo segmento, tra le maggiori criticità troviamo l’eccesso di offerta rispetto alla domanda per gli spazi dedicati agli uffici, anche come conseguenza dello sviluppo dello smart working, cresciuto del 541% rispetto a periodo pre-Covid, secondo le rilevazioni del 2023 dell’Osservatorio Smart Working.
Aumentano poi gli investimenti in settori specifici come il living (come studentati e residenze per anziani) in netta controtendenza rispetto all’Europa, e il retail, dove prevale l’attenzione a spazi dedicati a esperienze di shopping come destinazione per il tempo libero. Cresce anche l’attrattività degli investimenti nell’alberghiero, con un riposizionamento verso un’offerta di lusso, e nella logistica, la prima asset class ad aver accettato un repricing che ora vede la ripresa delle attività di trading e di sviluppo.
Intelligenza artificiale nel real estate, quali cambiamenti
Il real estate è stato più lento rispetto ad altri comparti nell’adottare strumenti di analisi per i processi decisionali e le operazioni quotidiane, anche a causa di un impiego di dati inferiore ad altri settori. Ma l’intelligenza artificiale e nello specifico l’AI generativa hanno il potenziale per cambiare il paradigma del settore immobiliare per diversi motivi.
In primo luogo, gli attori del settore sono più preparati ad adottare questa ondata di progresso tecnologico rispetto alle trasformazioni precedenti, avendo sperimentato la tecnologia integrata in ogni aspetto di un edificio.
In secondo luogo, le aziende tecnologiche che sviluppano intelligenza artificiale ne hanno democratizzato l’accesso, con significativi investimenti in modelli linguistici che possono essere adattati e adattati a vari contesti, riducendo tempi e costi di implementazione.
L’intelligenza artificiale nel real estate può aiutare ad affrontare molte delle criticità legate alla variabilità e all’incertezza che caratterizzano questo mercato. Vediamo alcuni esempi di cosa permette di fare.
Un primo esempio di applicazione dell’intelligenza artificiale nel real estate è l’Automated Valuation Models (AVM) a supporto delle valutazioni immobiliari, in crescita negli USA e nel mercato europeo: utilizzando algoritmi basati su statistica e matematica, gli AVM selezionano i comparativi più appropriati per la valutazione e, considerando i dati economico-finanziari come il prezzo di vendita o di offerta dell’immobile, determinano il valore dell’immobile.
La stessa Autorità Bancaria Europea (EBA) ha riconosciuto l’uso di questi strumenti, sia per il monitoraggio dei prestiti immobiliari sia come strumento per la concessione all’origine dei prestiti stessi. Questi strumenti rispondono alla richiesta del mercato di monitoraggio del valore dei beni immobiliari non solo per la compravendita, ma anche per la verifica di tenuta del valore e di bilancio aziendale.
L’intelligenza artificiale nel real estate consente di elaborare modelli di previsione di come sarà lo stato dell’edificio e degli impianti (e i relativi costi) in futuro, utili sia per le scelte di manutenzione e la gestione operativa sia per orientare gli investimenti.
L'intelligenza artificiale nel real estate svolge un ruolo sempre più rilevante nell'evoluzione degli smart building - il passo successivo della building automation - supportando la richiesta di nuovi spazi dinamici, più flessibili e sostenibili.
Tramite l'analisi dei dati, l'AI abilita infatti l'adattamento dinamico degli spazi, regolando illuminazione e temperatura in base alla presenza di persone, con vantaggi di comfort degli utenti e di efficienza energetica. Allo stesso modo, i sistemi di AI possono prevedere i picchi di domanda di energia e acqua e analizzarne i consumi in tempo reale, permettendo una gestione ottimizzata delle risorse e la riduzione degli sprechi.
L'intelligenza artificiale nel real estate si rivela poi cruciale per personalizzare le comunicazioni con l’utenza degli edifici, poiché permette la creazione di messaggi altamente mirati e rilevanti.
Attraverso l'analisi comportamentale e la segmentazione degli utenti, l'AI può determinare i bisogni e le preferenze individuali, consentendo di inviare notifiche, avvisi e comunicazioni tailor-made che rispondono in modo specifico agli interessi e alle esigenze di ciascun utente.
Questo approccio non solo migliora l'esperienza nel suo complesso, ma incrementa anche l'efficacia delle comunicazioni stesse, assicurando che le informazioni rilevanti raggiungano le persone giuste al momento opportuno.
Fin qui abbiamo indicato solo alcuni esempi di applicazione dell’intelligenza artificiale al real estate. L’AI si colloca nell’ambito del cosiddetto PropTech (dall’unione di property e technology), ovvero l’insieme di soluzioni, tecnologie e strumenti per l’innovazione dei processi e dei servizi nel settore immobiliare. In questo contesto, l’AI fornisce nuovo impulso al cambio di mentalità nel settore, favorendo una maggiore attenzione all’innovazione tecnologica e al ruolo dei dati sia nelle transazioni sia nella progettazione degli edifici.
Con la crescente evoluzione e penetrazione della tecnologia nel settore immobiliare, coloro che avranno imparato a sfruttare il potere dell’AI anche nel Facility Management manterranno il proprio vantaggio competitivo, aprendosi a un futuro in cui modelli operativi e processi possano essere reimmaginati.