Monitoraggio consumi: come gestire gli sprechi in negozio

Nel retail, il layout, l’illuminazione, la climatizzazione e le tecnologie espositive concorrono a creare un ambiente accogliente per il cliente, che viene guidato nell’esperienza d’acquisto e stimolato a restare. Tutto questo, però, ha un costo non trascurabile per le strutture, che dipende da un consumo energetico non ottimizzato che incide direttamente sui margini del punto vendita. Ecco perché il monitoraggio dei consumi è un elemento chiave dell’energy management moderno.

Sprechi energetici in negozio: le cause più comuni (e spesso invisibili)

In un punto vendita, il consumo energetico è trasversale a tutte le funzioni: illuminazione, climatizzazione, refrigerazione, dispositivi digitali, impianti di sicurezza, insegne, vetrine interattive. A causa di questa varietà di utilizzi, non solo è complesso tener traccia di tutti i consumi in modo analitico, ma gli sprechi si annidano spesso in modo silenzioso, nascosti tra le pieghe della routine quotidiana come somma di piccole inefficienze che, nel tempo, si trasformano in costi ricorrenti difficilmente tracciabili. Tra le cause più frequenti:

  • Configurazioni impiantistiche inadeguate o obsolete, come climatizzatori sovradimensionati, impianti non tarati sulle reali esigenze o tecnologie non aggiornate;
  • Accensioni fuori orario e assenza di automatismi, che portano a mantenere attive luci, HVAC o altri dispositivi anche in momenti in cui non servono;
  • Comportamenti inconsapevoli del personale: porte lasciate aperte, mancato spegnimento di apparecchiature, assenza di procedure chiare nelle fasi di apertura e chiusura;
  • Dispersioni energetiche strutturali dovute a infissi datati, vetrine non isolate, filtri sporchi, mancanza di manutenzione preventiva;
  • Conflitti tra esigenze commerciali e obiettivi di efficienza, ad esempio nel mantenere display accesi o luci al massimo anche in orari marginali, senza valutare l’effettivo ROI.

Molte di queste inefficienze non sono facili da individuare a occhio nudo, né emergono a una semplice lettura dei contatori. Per questo motivo, la riduzione degli sprechi passa sempre più spesso dalla capacità di raccogliere dati, interpretarli e trasformarli in azioni mirate, allineate sia agli obiettivi economici che a quelli di sostenibilità.

Monitoraggio evoluto dei consumi alla base di ogni strategia di ottimizzazione

Alla base di ogni strategia seria di riduzione degli sprechi energetici c’è una condizione: conoscere con precisione come, dove e quando l’energia viene consumata, perché – banalmente - non si può ottimizzare ciò che non si misura o si misura in modo sommario.

Nel contesto di un punto vendita, ciò significa andare oltre la logica delle letture mensili e sposare un’accezione moderna di energy management, ovvero un sistema strutturato di raccolta, analisi e interpretazione di dati tecnico-funzionali legati agli impianti e al loro utilizzo quotidiano. Per fare qualche esempio:

  • rilevazione in tempo reale dei consumi suddivisi per categoria (illuminazione, climatizzazione, refrigerazione, ecc.);
  • analisi delle curve di carico per individuare picchi, anomalie o inefficienze ricorrenti;
  • monitoraggio dei parametri funzionali degli impianti (es. temperature, cicli, pressioni, ore di funzionamento) per valutare l’effettivo rendimento;
  • correlazione con dati esterni o operativi: orari di apertura, condizioni climatiche, affluenza, eventi promozionali;
  • sistemi di alert, soglie e indicatori di performance (KPI) per attivare azioni correttive immediate.

Questi sistemi, sempre più spesso basati su piattaforme digitali evolute, mostrano perché si consuma, dove si consuma e cosa può essere ottimizzato. Se ben progettati, inoltre, essi dialogano con i processi gestionali e manutentivi, diventando uno strumento attivo di controllo e miglioramento continuo. Il monitoraggio, in quest’ottica, diventa una componente centrale della governance energetica del punto vendita, che rende possibile la strategia di ottimizzazione.

Dai dati all’azione, ovvero dal monitoraggio all’eliminazione degli sprechi

Ottimizzare i consumi e abbattere gli sprechi significa agire sugli insight forniti dai dati, migliorando l’efficienza complessiva della struttura senza compromettere l’esperienza di chi vive lo spazio per lavoro o per fare shopping.

Una volta rilevate le inefficienze, il primo livello di intervento può riguardare azioni mirate e a basso impatto operativo, come la sostituzione di corpi illuminanti datati con sistemi LED ad alta efficienza, o l’introduzione di temporizzatori, sensori di presenza, valvole e sistemi di regolazione automatica. Interventi puntuali come questi possono già generare risparmi misurabili.

L’ottimizzazione energetica moderna, però, va oltre i semplici interventi di buon senso. Per mantenere il comfort desiderato utilizzando la minor quantità di energia possibile, si possono adottare soluzioni tecnologiche in grado di adattarsi al contesto operativo, andando dalla regolazione automatica della climatizzazione sulla base della presenza effettiva fino alla gestione intelligente dell’illuminazione, che modula l’intensità luminosa in funzione della luce naturale disponibile o del livello di affluenza nel punto vendita.

A seconda dei casi, ci si può spingere verso logiche di ottimizzazione predittiva, oppure implementare sistemi avanzati per il calcolo del comfort percepito, attraverso algoritmi che considerano variabili come temperatura, umidità, ventilazione e irraggiamento solare.

Tutto questo è reso possibile da sensori e sistemi connessi, integrati a piattaforme di monitoraggio e interfacce di controllo. L’ottimizzazione – e il contestuale abbattimento degli sprechi - diventa così un processo continuo, dinamico e misurabile.

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