Categorie: Facility Management

L’ESG, acronimo di Environmental, Social and Governance, si riferisce a tre fattori centrali nella misurazione della sostenibilità di un’azienda, un prodotto o un investimento. Un numero sempre maggiore di organizzazioni si sta ispirando ai criteri di misurazione e di standard ESG delle attività ambientali, sociali e di governance - molti dei quali ancora in fase di definizione - per avere successo e generare ottimi rendimenti, anche e soprattutto nel mondo del Facility Management. Purtroppo, allo stato attuale, diverse imprese di questo settore faticano a comprendere quali sono effettivamente gli investimenti più redditizi: vediamo insieme quelli consigliati entro il 2025. 

 

ESG, cos’è e perché se ne parla tanto 

Il concetto di ESG, oggi caposaldo dell’investimento sostenibile e responsabile (Sustainable and Responsible Investing, SRI), è la naturale evoluzione del “Triple Bottom Line” - “Persone, Pianeta e Profitti” (PPP) – degli anni ’90. Per promuovere gli investimenti privati sostenibili e combattere preoccupanti fenomeni di greenwashing finanziario, nel marzo 2021, l’Unione Europea ha emanato il regolamento europeo 2019/2088 (SFDR Sustainable Finance Disclosure Regulation). Pilastro fondamentale dell'Agenda della Finanza Sostenibile (EU Sustainable Finance), la SFDR è stata introdotta dalla Commissione Europea come parte centrale dell’“Action plan on sustainable finance” del 2018, piano che include anche la Tassonomia e il Regolamento sui Low Carbon Benchmarks. Questo nuovo approccio ha portato a definire strategie di investimento a impatto ecologico avanzato.  

 

Investimenti ESG nel Facility Management 

I processi di Facility Management (FM), nel cui centro d’azione c’è il patrimonio immobiliare, sono in stretta correlazione con i parametri ESG. D’altra parte, in quanto fortemente impattante sulla sostenibilità del pianeta, l’ambiente costruito rientra a pieno titolo nel fattore Environmental del paradigma ESG. Il Facility Management può contribuire a orientare il mondo del building, degli asset immobiliari e del real estate management verso i criteri ESG.  

In quest’ottica, uno studio Morningstar pubblicato nel giugno 2021, nel quale sono stati analizzati circa 4.900 fondi ed Exchange Traded Fund (ETF) domiciliati in Europa, di cui 745 sostenibili, ha rivelato che, negli ultimi anni, i fondi che investono in società con una politica ESG forte (circa il 65%) hanno sovraperformato gli indici di riferimento, battendo i corrispondenti tradizionali.  

Farsi guidare dai fattori ESG deve rappresentare l’obiettivo di società e organizzazioni del futuro. Per questo, gli investimenti ESG consigliati entro il 2025 nel campo del Facility Management riguardano principalmente:   

  1. l’ottimizzazione del consumo energetico degli asset, finalizzata alla riduzione delle emissioni di CO2, attraverso il monitoraggio attento dei dati di consumo energetico e l'applicazione delle relative best practice; 
  1. la gestione intelligente e automatizzata degli asset, per il miglioramento del comfort del benessere e della salute degli occupanti e l’integrazione con il sistema elettrico di cui il building fa parte. 

 

Investimenti ESG, strumenti e tecnologie consigliati  

In questo senso, l’innovazione digitale può giocare un ruolo fondamentale, promuovendo la digital transformation in tutto il ciclo di vita di un immobile. Una gestione del mondo Facility fortemente improntata al digitale può generare valore aggiunto rispetto a tutt’e tre le dimensioni chiave dell’ESG, grazie alla possibilità di disporre dei dati, alla base dei processi di conoscenza dei rating e della realizzazione di edifici intelligenti e automatizzati (Smart Building).  

Quindi, tutte le attività che consentono di avere una migliore gestione, più controllo e conoscenza degli ambienti rientrano negli investimenti ESG consigliati per accelerare il percorso di innovazione del Facility Management. Per essere più specifici, tra le tecnologie e gli strumenti da valutare rientrano: 

  • sensoristica per la raccolta e analisi dei dati, di fondamentale importanza per una manutenzione preventiva e predittiva dei luoghi; 
  • IoT per la sicurezza ambientale; 
  • soluzioni per una gestione energetica improntata alla sostenibilità, al rispetto delle normative o delle regole di conformità. 

La capacità di analizzare l’impatto del settore del building attraverso analisi LCA (Life Cycle Assessment) e di applicare strategie di minimizzazione dei consumi e dei rifiuti generati dalle attività di settore diventano determinanti. Anche il tema dell’Energy Management è parte attiva del processo: soluzioni di risparmio energetico determinano un minor impatto nella direzione della carbon-neutrality.  

Infine, l’investimento nelle tecnologie Blockchain, così come nelle DLT (Distributed Ledger Technologies), contribuisce a questa accelerazione. I dati 2021 dell’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger del Politecnico di Milano delineano un mercato Blockchain più maturo, con un aumento di progetti del 59% e una forte tendenza allo sviluppo di ecosistemi. L’utilizzo di soluzioni innovative basate sulla Blockchain e l’applicazione della tecnologia digitale al Lifecycle management del mondo immobiliare, quindi, sono determinanti per una gestione del building finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo Net Zero 2050.  

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